Passi avanti per il decreto che consente di accedere al fondo Kyoto per finanziare l’ammodernamento energetico delle scuole. I fondi, in base all’ultimo monitoraggio, ammontano a 350 milioni di euro. La notizia – comunicata dal titolare dell’Ambiente, Gian Luca Galletti – è che il ministro ha siglato il provvedimento e «ha trasmesso per la firma ai ministri dell’Economia, dello Sviluppo Economico e dell’Istruzione il decreto per la concessione dei prestiti a tasso agevolato, lo 0,25%, per lavori di efficientamento energetico nelle scuole».
La firma del ministro del ministro dell’Ambiente è arrivata a distanza di parecchi mesi da quando – nell’ottobre scorso – lo stesso dicastero ha reso nota la bozza del provvedimento e illustrato le novità della misura, introdotta dall’articolo 9 del decreto n.91/2014.
«La firma del decreto per lo stanziamento dei 350 milioni di euro destinati ad interventi di efficientamento energetico nelle scuole é un’ottima notizia. Presto, questo provvedimento permetterà di avere scuole più sicure e più efficienti», ha detto Silvia Velo, sottosegretario all’Ambiente. «A breve – ha aggiunto Velo – saranno pronti i decreti attuativi per la riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare della Pa (10 milioni di euro nel 2014 e 15 milioni per gli anni successivi) e per l’utilizzo del fondo nazionale per l’efficienza energetica (65 milioni di euro)».
Galimberti (unità di missione): circa 700 gli interventi finanziabili
«Prende corpo un provvedimento che libererà risorse per 350 milioni di euro di cui saranno beneficiari Comuni e Province e che contribuirà alla realizzazione di una scuola in cui si fa innovazione non solo grazie ad una didattica aggiornata, ma anche grazie a tecnologie sostenibili», commenta Laura Galimberti, coordinatrice della struttura di missione per l’edilizia scolastica di Palazzo Chigi. «Ciò si traduce – ha aggiunto – in scuole più sicure e in un risparmio economico nella gestione degli immobili scolastici». «Dalle prime stime – ha concluso Galimberti – saranno possibili almeno 700 interventi».
I beneficiari
Possono chiedere i fondi tutti i «soggetti pubblici competenti» che hanno disponibilità «di immobili di proprietà pubblica adibiti all’istruzione scolastica, ivi inclusi gli asili nido, e all’istruzione universitaria, nonché di edifici dell’alta formazione artistica, musicale e coreutica».
Per soggetti pubblici competenti, spiega lo schema di decreto, «si intendono i soggetti che in base ad un titolo di proprietà o di possesso o di altro diritto reale immobiliare di godimento hanno in carico gli immobili pubblici destinati all’istruzione universitaria, all’istruzione scolastica, all’alta formazione artistica, musicale e coreutica e gli asili nido».
Gomito a gomito con le singole scuole ci sono – come si diceva – anche i fondi immobiliari. Questi dovranno proporre dei «progetti di investimento» sui quali chiedere il contributo del fondo Kyoto.

Tratto da ilsole24ore.com – link al contenuto originale