All’interno del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) una delle parti più consistenti è dedicata alla ‘Rivoluzione Verde e Transizione Ecologica’ al quale è stato assegnato un saldo pari a 68,9 miliardi.
Questa macro-missione che costituisce insieme ad altre cinque il Recovery Plan, è poi suddivisa i 4 componenti funzionali per poter realizzare l’obiettivo primario, nello specifico:
-Impresa Verde ed Economia Circolare (6,3 miliardi)
-Transizione Energetica e Mobilità Locale Sostenibile (18,21 miliardi)
-Efficienza Energetica e riqualificazione degli Edifici (29,35 miliardi)
-Tutela e Valorizzazione del Territorio e della Risorsa Idrica (15,05)
Molto importante è sottolineare che questa rivoluzione ecosostenibile sarà sostenuta da una serie di politiche di supporto ad esempio pubblica amministrazione, mercato del lavoro o ricerca. Inoltre, le 6 aree del Piano Nazionale sono permeate da priorità trasversali quali la parità di genere (emancipazione sociale ed economica) , giovani (incentivare piena partecipazione giovanile) ed infine la rivalutazione del Mezzogiorno attraverso un riequilibrio territoriale.
Tornando nello specifico alla transizione ecologica, gli interventi saranno numerosi sia a livello pratico che economico:
– Innanzitutto, il prolungamento del Superbonus 110%
-riqualificazione energetica per sostenere l’edilizia residenziale pubblica
-digitalizzazione dei processi idroelettrici
-operazione per garantire sicurezza, sostenibilità e comunità
Portando questa missione all’interno del PNRR, l’Italia entra a far parte di una grande movimento rivoluzionario verso l’ecosostenibilità, con l’aumento dell’utilizzo delle fonti rinnovabili grazie ai vari incentivi, con l’obiettivo di una riduzione di emissione di CO2 e gas nocivi seguendo la linea del New Green Deal 2030 e quindi gli obiettivi ONU, che promuovono l’utilizzo di energie rinnovabili, mezzi di trasporto non inquinanti, una gestione sostenibile dell’acqua o l’attuazione di un piano di riforestazione.