Dal punto di vista fiscale, il Superbonus da la possibilità ai suoi fruitori di ottenere una detrazione pari al 110%  delle spese sostenute o, in alternativa,  di godere di un contributo anticipato mediante sconto in fattura oppure cessione del credito a terzi (compresi istituti di credito).

Lo sconto in fattura consentirà di riconoscere un credito di imposta che potrà essere utilizzato in compensazione, pagando meno imposte, oppure in cessione così da ottenere immediata liquidità. Gli elementi che vanno ad incidere su quali delle soluzioni convenga adottare riguardano:

  • Capienza della propria IRPEF
  • Prezzo di acquisto della cessione del credito
  • Prospettiva temporale

In linea generale, per chi non dovesse godere di un IRPEF abbastanza capiente, la cessione risulta la scelta più “conveniente” sul medio/lungo termine. Discorso differente, invece, se si considerassero importi meno imponenti. Altro elemento da valutare è la cessione del credito a istituti  come banche e poste: la possibilità di vedersi proposti altri prodotti finanziari, in termini di polizze e assicurazioni, e la necessaria apertura del conto corrente per l’avvio della pratica sono elementi di sicura valutazione.

Infine, da non sottovalutare, è l’elemento temporale: in caso di vendita dell’immobile o del cambio di regime del beneficiario la norma consente di mantenere la detrazione all’ex proprietario, nel primo caso, e di cedere il credito, nel secondo, anche in annualità successive.